Volendo...se il tagliaunghe fosse un vizio(peccato) capitale, sarebbe:
SUPERBIA: VANITÀ
Quando tagliarsi le unghie diventa un impegno più per sentirsi superiore che pulito
"Vanità, dal lat. vanitas,-atis', astr. divanus". Vano: vuoto, ma anche inutile, futile, inconsistente, fugace, inane. Più apparenza che sostanza. Quindi la connotazione del termine e dei suoi derivati è negativa.
- Assenza di corporeità, mancanza di consistenza materiale.
- Mancanza di efficacia o di utilità. Inconsistenza; fugacità.
Nel linguaggio
comune, il termine vanità indica un'eccessiva credenza nelle proprie capacità e
attrazione verso gli altri. Prima del XIV Secolo non aveva alcun significato
narcisistico, ma era considerata una futilità. Il relativo termine vanagloria
oggi è visto come un sinonimo arcaico della vanità, un'ingustificata vanteria;
sebbene il termine gloria oggi ha assunto un significato prevalentemente
positivo, in latino il termine gloria (dal quale deriva la parola in italiano)
significa approssimativamente vanteria, ed aveva spesso un significato
negativo. In molte religioni la vanità, nel suo significato più moderno, è
considerata come una forma di auto-idolatria, nel quale l'individuo rifiuta Dio
per la sua propria immagine, e di conseguenza non gli viene più concessa la
grazia divina.
Negli
insegnamenti Cristiani la vanità è vista come un esempio della superbia, una
dei sette peccati capitali. Questo elenco si è allargato ultimamente con
l'aggiunta della vanagloria, considerata un peccato indipendente dalla
superbia, e quindi non riconducibile ad essa.
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