lunedì 7 gennaio 2013

Vizio capitale

Volendo...se il tagliaunghe fosse un vizio(peccato) capitale, sarebbe:

SUPERBIA: VANITÀ
Quando tagliarsi le unghie diventa un impegno più per sentirsi superiore che pulito

"Vanità, dal lat. vanitas,-atis', astr. divanus". Vano: vuoto, ma anche inutile, futile, inconsistente, fugace, inane. Più apparenza che sostanza. Quindi la connotazione del termine e dei suoi derivati è negativa.
  • Assenza di corporeità, mancanza di consistenza materiale.
  • Mancanza di efficacia o di utilità. Inconsistenza; fugacità.

Nel linguaggio comune, il termine vanità indica un'eccessiva credenza nelle proprie capacità e attrazione verso gli altri. Prima del XIV Secolo non aveva alcun significato narcisistico, ma era considerata una futilità. Il relativo termine vanagloria oggi è visto come un sinonimo arcaico della vanità, un'ingustificata vanteria; sebbene il termine gloria oggi ha assunto un significato prevalentemente positivo, in latino il termine gloria (dal quale deriva la parola in italiano) significa approssimativamente vanteria, ed aveva spesso un significato negativo. In molte religioni la vanità, nel suo significato più moderno, è considerata come una forma di auto-idolatria, nel quale l'individuo rifiuta Dio per la sua propria immagine, e di conseguenza non gli viene più concessa la grazia divina.

Negli insegnamenti Cristiani la vanità è vista come un esempio della superbia, una dei sette peccati capitali. Questo elenco si è allargato ultimamente con l'aggiunta della vanagloria, considerata un peccato indipendente dalla superbia, e quindi non riconducibile ad essa.

Alla fine, noi tagliamoci le unghie per farsi vedere belli, perché crediamo che, a certo punto, le unghie sono bruti.

Fonte 1. Cattolici

Fonte 2 WIKIPEDIA

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